Energia geotermica
La geotermia appartiene alle cosidette fonti rinnovabili "classiche" (insieme all'idroelettrico) a distinguerle dalle "nuove" (anche dette "NFER"), tra cui vengono incluse l'energia solare, eolica e da biomassa. Resa famosa proprio in Toscana dai primi impianti al mondo mai costruiti a Larderello (PI), rappresenta soltanto l'1.5% dell'intera produzione nazionale con 843MW annui anche se recentemente l'interesse verso di essa è tornato ad aumentare non soltanto per lo sfruttamento industriale ma anche per quello domestico.
Come funziona
Partiamo dal presupposto che la temperatura del suolo aumenta, mano a mano che si scende in profondità, di circa 3°C ogni 100 metri e che per raggiungere temperature davvero significative è necessario scendere a profondità elevate. Per estrarre ed utilizzare il calore imprigionato nella Terra, occorre quindi individuare zone dove il calore terrestre sia maggiormente concentrato (in cui, cioè, l'anomalia termica positiva è maggiore): questo è chiamato "reservoir" o giacimento geotermico.
Una volta individuato il serbatoio viene costruito l'impianto geotermico, attualmente solo di tipo idrotermale, che imbriglia i vapori provenienti dalle sorgenti d'acqua nel sottosuolo verso apposite turbine la cui energia meccanica viene trasformata in elettricità tramite un alternatore.
Rinnovabilità?
Gli studi del Massachutes Institute of Technology arrivano ad affermare che il potenziale energetico geotermico potrebbe arrivare a soddisfare il fabbisogno planetario con sola energia pulita per i prossimi 4000 anni rendendo, di conseguenza, chiaro che i giacimenti hanno una vita utile molto lunga rispetto all'orizzonte temporale cui siamo stati abituati con gli idrocarburi. Resta comunque da non sottovalutare la riduzione di produttività che alcuni studi italiani (Carlo Balducci - La geotermia sull'Amiata) hanno recentemente rivelato.
Pulizia?
Come detto, l'energia geotermica viene considerata complessivamente pulita. "Complessivamente" perché, se è vero che un impianto funzionante 24 ore al giorno non immette CO² nell'atmosfera, è altrettanto vero che non può essere esclusa una certa componente di elementi tossici come zolfo, mercurio e arsenico o addirittura radioattivi presenti nei fluidi geotermali. Elementi che devono essere monitorati periodicamente nelle aree geotermicamente sfruttate e che, come sottolineato dagli stessi rappresentanti del WWF del bacino geotermico amiatino, possono, ad oggi, essere efficacemente filtrati dagli impianti prima che questi vengano riversati nell'atmosfera e sui terreni in modo incontrollato.
Sismicità?
E' dimostrabile che l’emungimento di fluidi (acque, gas, petrolio) dal sottosuolo può portare a fenomeni di abbassamento del livello della superficie ("subsidenza"). Allo stesso modo l'effetto è stato rilevato nello sfruttamento dei fluidi geotermici e dimostrato dalle misurazioni nel campo di Travale (GR) in cui dopo alcuni anni si sono verificati abbassamenti del suolo nell'ordine di pochi millimetri.
La parola "sismicità" fa un po' paura, è indubbio, e per anni sono state effettuate verifiche approfondite sulla possibilità di scatenare movimenti sismici significativi dalla reiniezione di fluidi di risulta tramite l'installazione di sistemi di rilevamento dell’attività sismica indotta. Le osservazioni italiane e mondiali indicano però in modo univoco un'attività microsismica di nessuna importanza.
Uso domestico
La geotermia non si rivolge soltanto allo sfruttamento dell'energia geotermica per la produzione di energia elettrica, anzi: recentemente, i problemi di approvvigionamento energetico mondiale e la crescente attenzione verso l'ambiente hanno reso sempre più applicati molti dei suoi principi per la realizzazione di abitazioni più eco-compatibili.
Questo ambito di applicazione viene definito "geotermia a bassa entalpia" e sfrutta il sottosuolo come serbatoio di calore con un meccanismo a pompe di calore, del tutto analogo a quello dei frigoriferi: nei mesi invernali il calore viene trasferito in superficie, in estate il calore in eccesso, viene dato al terreno.
L'impianto non sfrutta sorgenti naturali d'acqua calda né zone con anomalie termiche: si utilizza piuttosto la temperatura costante che il terreno ha lungo tutto il corso dell'anno ed è perciò un metodo estremamente interessante per fornire ad un edificio calore durante l'inverno e refrigerio durante l'estate.
Restate sintonizzati, parleremo di questo genere di impianti prossimamente su queste pagine!
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