Gli Etruschi

Scritto da Daniela Cetola.

Sono molto incerte le origini di questo popolo poiché non parlavano una lingua indoeuropea ed avevano usi e costumi di tipo orientale. Secondo Erodoto essi provenivano dalla Lidia, secondo Dionigi di Alicarnasso essi discendevano dai primi abitatori della penisola italica, secondo i moderni, essi risultavano dalla fusione di gruppi di popolazione proveniente dall'Oriente attraverso il Mediterraneo con le popolazioni arretrate della Toscana dando così origine ad una nuova civiltà.

Cronologia della Civiltà etrusca

Gli etruschi giunsero intorno al 1000 AC sulle coste della Toscana e nell'alto Lazio dove fondarono le città di Volterra, Cerveteri (antica Cere), Tarquinia, Chiusi, Cortona, Veio, Arezzo. Le città, governate ciascuna da un Lucumone, similmente a quelle greche, rimasero particolarmente autonome ed indipendenti, consapevoli, tuttavia, di avere in comune la cultura e la religione. Si riunivano in Dodecapoli (raggruppamenti di 12 città) per celebrare le feste religiose comuni o per combattere insieme in caso di pericolo.

L'espansionismo etrusco si ebbe tra l'VIII ed il VI sec. AC ed avvenne verso Nord nella Pianura Padana, verso Sud fino alla Campania dove posero le basi a Capua che divenne città etrusca. In questa fase di espansione gli etruschi entrarono in contrasto con i Greci ai quali strapparono il dominio sul Mar Tirreno.

Nel VI sec. AC, preoccupati per la rapida ascesa della città, gli etruschi posero sul trono di Roma, i suoi ultimi Tre Re: Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo. Con i Tarquini, Roma venne totalmente urbanizzata ed istituzionalizzata. Infatti fu creato un Foro come luogo di incontro pubblico e la Cloaca Maxima, collettore di scarico delle acque.

Dal V sec. AC inizia il declino della civiltà etrusca. Dapprima la sconfitta inflitta dai greci a Cuma e poi successive battaglie tolgono agli etruschi il predominio sul Tirreno meridionale. Nel 360 AC la città etrusca di Veio è sconfitta dalle truppe romane e, contemporaneamente la Pianura Padana è invasa dai celti. Tra il 284 ed il 264, a seguito di una serie di sconfitte inflitte dai romani, gli etruschi sono relegati nelle zone del Lazio a nord del Tevere,. dove si attua il decadimento di questa civiltà.

Economia

L'agricoltura e la pastorizia furono le primordiali attività economiche degli etruschi. Ben presto, però, iniziò lo sfruttamento minerario dell'Elba e delle colline metallifere con il conseguente sviluppo di una rudimentale metallurgia. Nella città costiera di Populonia si perfezionò l'arte della fusione e della lavorazione dei metalli che venivano esportati in diverse zone. L'agricoltura continuò ad affiancare l'artigianato fin quando le terre costiere divennero paludose ed i maggiori centri agricoli si spostarono all'interno.

Lingua

E' dagli autori greci e latini, nonché dalle testimonianze rinvenute nelle necropoli che sono giunte a noi notizie della civiltà etrusca. Di essa si hanno pochissime testimonianze scritte, soprattutto brevi iscrizioni che fino al secolo scorso risultavano incomprensibili e che oggi fanno ritenere agli studiosi di etruscologia che la lingua non apparteneva al gruppo indoeuropeo.

Della lingua etrusca sono noti i segni fonetici appartenenti all'alfabeto greco con i quali vennero a contatto a Cuma, tuttavia non è dato conoscere il significato delle parole. Ad oggi, gli esperti hanno individuato il significato piuttosto limitato di circa 300 vocaboli che fanno parte di iscrizioni funerarie.

Sarebbe importante, al fine di decifrare la lingua etrusca, rinvenire qualche iscrizione bilingue, come avvenne con la Stele di Rosetta, con notizie meno ristrette di quelle che possono essere contenute in un testo cimiteriale.

Ritrovati ai nostri giorni: la Mummia di Zagabria ovvero un testo scritto su strisce di tela che illustra un rituale religioso; il Tegolo di Capua ossia un testo scritto che riporta notizie sulla presenza degli etruschi in Campania; le Lamine d'oro di Pyrgi conservate al Museo Etrusco di Roma dal 1964, data del loro ritrovamento nel santuario in stile greco di Pyrgi, l'odierna Santa Severa, dedicato alla divinità fenicia Astarte che fu Uni per gli etruschi e Giunone per i romani, rinvenute insieme ad una terza in lingua fenicia che riassume il testo etrusco.

Società

La società etrusca era di tipo nobiliare, come dimostrano alcune iscrizioni funerarie nelle quali compare il nome del defunto (prenome), il nome della famiglia (gens dei romani, il nostro cognome) ed i nomi dei genitori. Alla classe gentilizia appartenevano i proprietari terrieri; il resto della popolazione si presuppone fosse suddivisa in servi, schiavi, attori, giocolieri e stranieri.

Gli etruschi avevano molto spiccato il senso della famiglia ed in essa, contrariamente a greci e romani, la donna assumeva un ruolo di primo piano: nei banchetti sedeva accanto al marito e partecipava alla vita pubblica. Il gusto per il lusso, per i banchetti e per le danze era decisamente molto forte, superiore a quello dei greci ed anche dei romani che solo in età imperiale ne furono validi imitatori. Come a Roma, in Etruria esistevano i liberti o schiavi affrancati e le classi servili che non godevano di alcuna concessione.

Religione

Gli etruschi, per primi nella penisola italica, definirono una serie di divinità ereditate successivamente dai romani. La religione, dunque, fu sempre molto sentita e fu sempre un qualcosa di incombente sull'uomo.Cicerone riporta una leggenda etrusca nella quale si narra che Tagete, un giovane con l'esperiena di un grande, uscendo improvvisamente da un solco, insegnò a Tarconte, un eroe dai capelli bianchi fin dalla nascita, l'Aruspicina, la scienza di leggere le viscere fumanti, praticata anche dai romani.

Esistevano interi libri sacri tra cui: i Libri Tagetici, cioè i trattati sull'aruspicina; i Libri Fulgurali, raccolta di riti per conoscere la volontà divina attraverso la folgore; i Libri Fatali, riguardanti lo studio sulle sorti dell'uomo; i Libri Acherontici, riguardanti l'oltretomba; i Libri Rituali, riguardanti la fondazione delle città, la costruzione dei templi, la pace, la guerra, l'interpretazione dei fenomeni naturali.

Gli etruschi credevano che esistesse una stretta connessione tra il mondo celeste e quello terreno, tra l'uomo e il divino. Le principali divinità etrusche erano: Tinia (Giove), Uni (Giunone), Menerva (Minerva), Mantus (Bacco), Turan (Venere), Artmi (Artemide), Cautha (dio sole), Tin (folgore).

La religiosità etrusca si manifestava attraverso il culto dei morti, come è manifesto dalle numerose necropoli rinvenute in Toscana e nell'alto Lazio. Certi che il defunto continuasse a vivere, la tomba (Ipogeo) era concepita come abitazione sotterranea, suddivisa in stanze dalle pareti finemente decorate ed arredate con tutto ciò che poteva rendere meno triste la morte. Il regno dell'oltretomba era immaginato come un regno di penombra in cui il defunto conviveva con le divinità infernali e con personaggi mitologici.

  • Nessun commento trovato

Lascia il tuo commento

0 / 300 Restrizioni dei caratteri
Il testo deve essere compreso tra 20-300 caratteri
termini e condizioni.

Butterodargento.it - Copyright © 1999-2012 di Federico Stango - Contenuti dei rispettivi autori. Tutti i diritti riservati.
Ti preghiamo di leggere ed accettare i nostri termini e condizioni di servizio.